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LA FERTILITÀ CONSERVATA CON RIGORE


Corriere Salute - 16 dicembre 1997



MEDICINA / SEME CONGELATO.

di  MARIANTONIETTA GUIDA


Gli uomini che rischiano di perdere la capacità di procreare per malattie o per certe cure farmacologiche oggi hanno una speranza. Possono depositare nelle "banche del freddo" il liquido seminale. Per utilizzarlo poi con tecniche di fecondazione assistita

 

Le banche del seme, in questo periodo, sono nell'occhio del ciclone. I recenti casi di seme di donatore infetto da virus dell'epatite C hanno creato apprensione in coloro che avevano intenzione di ricorrere a questa soluzione per avere un figlio. Ma ci sono metodi alternativi a questo per le coppie in cui l'infertilita' e' legata a problemi maschili? Per chi e' gia' approdato a questa soluzione dopo aver provato tutte le altre probabilmente no, ma per chi e' ancora fertile e sa di rischiare di diventare sterile un'alternativa "preventiva" esiste: congelare il proprio seme finche' e' ancora in buona salute, con la prospettiva di riutilizzarlo, con tecniche di fecondazione assistita, in caso di necessita'. E' una soluzione che potrebbe servire, per esempio, a un uomo che ha un tumore curabile e per guarirne deve subire radiazioni che potrebbero alterare i tessuti degli organi genitali; o all'uomo che si sottopone a vasectomia (l'intervento chirurgico col quale si chiudono i dotti che trasportano lo sperma) per evitare di concepire figli che in quel momento non desidera, ma non intende rinunciare per sempre alla paternita'.

 

Problema in aumento - "Con l'aumento delle malattie urologiche, ematologiche e oncologiche tra i giovani, questo metodo potrebbe essere consigliato come pratica di routine", avverte il dottor Massimo Musenga, direttore Sanitario del centro di riproduzione artificiale umana di Roma associato al Cecos (Centri per lo studio e la conservazione degli ovociti e dello sperma umani) di Roma. "Il concetto di mettere da parte qualcosa di se", spiega il professor Carlo Flamigni, presidente del Cecos Italia, "scaturisce anche come conseguenza di un grave problema, che negli ultimi tempi si e' imposto, la riduzione notevole della fertilita' maschile". Nei venti centri che il Cecos ha sul territorio nazionale, e in un solo anno, a 20mila coppie e' stata diagnosticata una causa di sterilita' e le indicazioni sono che ogni anno possono esserci 50mila coppie sterili. Per il 30 % di queste coppie verra' trovata una causa specifica di sterilita' (in un quinto dei casi imputabile alla infertilita' del maschio). Un'indagine tra le reclute della Marina Italiana a La Spezia e Taranto, condotta da Claudio Rosati e Luigi Chiappetta (allievi di Fabrizio Manchini Fabris, maestro dell'andrologia italiana) ha rivelato che alla visita di leva risultavano affetti da patologie dell'apparato riproduttivo 2 giovani su 5. "Presi durante l'adolescenza, molti disturbi della sfera genitale guariscono perfettamente" commenta Lamberto Coppola, direttore del Cecos di Lecce, che ha partecipato allo studio. "Superati i venticinque anni comincia a esser tardi perche' le cure abbiano completa efficacia". E' un metodo che non comporta le implicazioni etiche che il congelamento degli embrioni ha suscitato e, per gli spermatozoi, tra l'altro, non esiste nemmeno l'ipotesi di clonazione perche' senza la cellula femminile che li ospiti i geni maschili non riescono a riprodursi. Esistono differenze notevoli, circa il possibile utilizzo, tra la conservazione del seme di donatori e l'autoconservazione. Per il seme donato (quello che viene depositato nelle "banche del seme" per essere utilizzato da coppie sterili sconosciute al donatore) e per il seme autoconservato vi sono tutele diverse.

 

Con quali garanzie - La materia non e' per ora regolata dalle leggi, ma da codici di autoregolamentazione che i centri si sono dati. Il seme donato diventa proprieta' del centro e puo' essere usato anche a scopo scientifico. Resta invece a disposizione soltanto di chi lo deposita per se' il liquido seminale affidato per la conservazione alle banche del freddo. I centri pubblici che si occupano di crioconservazione del liquido seminale non destinato a donazioni sono due: all'Universita' La Sapienza di Roma (professor Franco Dondero) e alla Clinica Mangiagalli di Milano (professor Piergiorgio Crosignani). La scelta del centro dove effettuare l'ipsazione - un termine creato da alcuni scienziati per definire con pudore l'inevitabile masturbazione - nel campo dei laboratori privati puo' essere fatta tra quelli elencati in un registro presso l'Istituto superiore di Sanita'.

 

SONO GIA' CENTINAIA GLI ITALIANI CHE L'HANNO FATTO.

Quanti casi  - Dal 1990 al 1996, quasi mille uomini hanno chiesto di far ricorso all'autoconservazione seminale in 14 centri Cecos. Pero' tra coloro che ne avevano fatto domanda fino al 1993 soltanto il 76 per cento ha potuto ottenere il congelamento, mentre il 93 per cento di coloro che si sono presentati nei centri specializzati, dopo il 1995, ha potuto provvedere alla crioconservazione dei propri gameti. La spiegazione di questo incremento e' semplice: con le nuove recenti tecniche di inseminazione artificiale anche chi non rientra nei parametri normali per numero di spermatozoi in ogni millimetro cubo e per percentuale di motilita' di essi, ha maggiori probabilita' di poter sperare di avere figli. Oggi, infatti, basta la presenza di pochi spermatozoi, magari immobili, per procedere alla microiniezione direttamente nell'ovocita. E in qualche caso e' sufficiente addirittura una parte dello spermatozoo o un suo precursore, cioe' una cellula riproduttiva immatura prelevata direttamente dagli organi genitali. Va comunque tenuto presente che dopo lo scongelamento il recupero e' ridotto di una percentuale di vitalita' e qualita' che varia da soggetto a soggetto.

 

IL GRAVE RITARDO DELLA LEGGE. REGOLE NECESSARIE.

Il recente scandalo dell'impiego di sperma infetto ripropone il pericolo di abusi nel campo della procreazione assistita. ora finalmente e' stata portata all'esame del parlamento una normativa in questo delicatissimo settore. Una imputazione, quella che ha colpito i quattro ginecologi fiorentini, veramente pesante: viene loro addebitato di avere, con la distribuzione di sperma infetto, cagionato, o tentato di cagionare, un'epidemia (pena prevista l'ergastolo, articolo 438 codice penale). Insieme con i quattro ginecologi, pero', deve essere portata sul banco degli imputati anche la "deregulation", che regna incontrastata. Soltanto in questi giorni, infatti, e' stata portata all'esame del Parlamento una proposta di legge, che unifica diciassette disegni di legge e che fissa le regole fondamentali della pratica della fecondazione artificiale.

Le regole proposte - In essa e' vietata la pratica "dell'utero in affitto", nonche' l'inseminazione dopo la morte di uno dei coniugi. Viene altresi' stabilito che la fecondazione assistita puo' essere praticata soltanto da coppie stabili. Punto importante della legge che dovrebbe essere emanata dal Parlamento, e' che la donazione dei gameti debba avvenire presso centri pubblici o privati convenzionati, ma autorizzati dalle Regioni e iscritti in un registro nazionale istituito al Ministero della Sanita'. La donazione dei gameti dovra' essere in ogni caso volontaria e gratuita e sara' effettuata presso i centri di raccolta e conservazione previo accertamento dell'idoneita' del donatore (come avviene gia' ora per la donazione del sangue) per scongiurare la presenza nel donatore di patologie trasmissibili.

Una legge urgente - Il vuoto normativo italiano ha fatto si' che un settore cosi' importante sia rimasto privo di una adeguata regolamentazione. La cosa grave e', inoltre, che oggi sono possibili interventi di correzione genetica che fino a qualche anno fa erano inimmaginabili e che potrebbero portare a "programmazione" genetica di futuri individui. I recenti fatti accaduti a Firenze dimostrano infatti ancora una volta che la fecondazione assistita e' "terra di nessuno". In questa situazione, per colpa di medici senza scrupoli, possono avvenire episodi che finiscono col mettere a rischio la vita stessa.

 

PER NASCERE BENE

La paternita' - Che cosa accade quando si decide di utilizzare gli spermatozoi crioconservati? diversi sono i metodi di inseminazione, fino al piu' moderno dell'iniezione diretta nella cellula uovo. ma con quale sicurezza? il problema e' ancora oggetto di studio. Dopo che il seme e' stato scongelato, puo' essere utilizzato per l'inseminazione secondo diverse tecniche. Se gli spermatozoi presenti nel liquido seminale sono molto pochi ovvero hanno una mobilita' alterata, quindi non riescono a raggiungere la cellula uovo, e la fecondazione in provetta fallisce, la soluzione e' ricorrere all'ICSI, cioe' iniettare direttamente lo spermatozoo nell'ovulo materno. Questa tecnica dal 1992 (anno in cui ha cominciato a essere utilizzata) ad oggi ha fatto nascere circa sei mila bambini.

Gli studi sui rischi - Ma i bambini "figli" di questa tecnica hanno le stesse probabilita' di nascere sani rispetto a quelli frutto di altre forme di procreazione assistita? Poco tempo fa una ricerca belga aveva dato qualche rassicurazione in proposito, ma ora uno studio australiano pubblicato sul British Medical Journal rilancia l'allarme: il gruppo belga, secondo i ricercatori australiani, sarebbe stato un po' troppo di manica larga nel valutare il rischio di malformazioni, e solo per questo motivo non avrebbe scoperto il loro reale aumento. Secondo gli studiosi australiani, infatti, i figli dell'ICSI hanno una probabilita' maggiore di malformazioni del cuore, dell'apparato digerente e delle vie genitourinarie.

Casistica limitata - "Vari gruppi di ricercatori hanno valutato il rischio della tecnica per i futuri neonati e sono giunte segnalazioni contrastanti", sottolinea Eleonora Porcu, responsabile del Centro di sterilita' e fecondazione assistita dell'Universita' di Bologna. "Nessuno pero' ha raggiunto casistiche abbastanza ampie per trarre conclusioni definitive. In base a tutti i dati raccolti finora non sembra che l'ICSI aumenti le malformazioni congenite rispetto agli altri metodi di fecondazione assistita e nemmeno rispetto alla fecondazione normale" chiarisce l'esperta. "In tutti i casi il rischio e' la nascita di due bambini malformati ogni cento". Va ricordato che prima di consigliare a una coppia sterile l'ICSI viene sempre esaminata la mappa cromosomica di entrambi i partner, cosi' da individuare eventuali anomalie genetiche pericolose. "Si puo' insomma ricorrere all'ICSI, pur con prudenza: importante e' che venga fatta prima un'attenta valutazione e la tecnica sia consigliata solo quando e' indispensabile" conclude Eleonora Porcu.

Prudenza in attesa di regole - I centri per la crioconservazione sono oggi un centinaio. I pazienti che intendono conservare il proprio seme nei centri privati pagano alcune centinaia di migliaia di lire, tra deposito e mantenimento, e una cifra un po' piu' contenuta nei centri pubblici esistenti. Sulle questioni etiche e giuridiche legate alla conservazione del materiale genetico e a tutta la riproduzione assistita non esistono ancora specifiche leggi (vedi articolo sotto). Per il codice di autoregolamentazione che i centri si sono dati e che coincide con le decisioni della Federazione nazionale degli Ordini dei medici, la proprieta' e la disponibilita' del seme appartengono esclusivamente all'individuo che lo ha depositato e il seme viene distrutto in caso di morte dell'uomo.

 

RISVEGLIO DA LETARGO POLARE.

I progressi - L'attuale tecnica di conservazione in azoto liquido a o195 gradi permette di mantenere vitale all'atto dello scongelamento - perfino dopo dieci anni di gelo - un elevato numero di spermatozoi (circa il 40 per cento). L'idea del congelamento del seme per conservare la capacita' di procreare non e' pero' proprio nuova. La prima idea di banca del seme umano e' di un secolo fa: viene al medico Paolo Mantegazza, preoccupato per i lunghi periodi di distacco dei coniugi, durante le continue guerre dell'Ottocento. Gli spermatozoi si risvegliavano dopo essere stati portati alla temperatura di 17 gradi sotto zero. E anche il futuro padre della pillola, Alfred Pincus, "rianimò" il seme maschile dopo averlo ridotto a -269 gradi, negli anni Trenta.

 

SOLUZIONE PER MASCHI "POVERI"

L'ICSI consiste nell'introdurre uno spermatozoo direttamente nell'ovocita. Se la fecondazione avviene si trasferisce l'embrione in utero. Si usa quando il seme maschile, anche quello "scongelato", e' molto povero.


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