È l'ultima
novità in fatto di procreazione assistita: una donna di Lecce è stata fecondata
con gli spermatozoi prelevati dalle urine del marito. La nascita del bimbo,
concepito nel maggio scorso, è prevista nel febbraio del '93. In questi ultimi
anni la tecnologia della riproduzione ci ha abituato a una serie di successi
che vanno dal concepimento in provetta alla donazione di ovuli, dalla nascita
di bimbi da embrioni congelati alla possibilità di partorire in menopausa. Ora
ha risolto un altro caso di sterilità: quello di un uomo diabetico (fin da
giovane età) che voleva diventare padre. A tentare con successo questo nuovo
esperimento è stata un'equipe di medici della sezione di Lecce e di Taranto del
Cecos, un centro che si occupa di terapia della sterilità. Ne fanno parte i
ginecologi Lamberto Coppola e Luigi Chiappetta, e il biologo Pierpaolo
Losavio che hanno presentato i risultati del loro lavoro a Maratea, in
occasione di un simposio internazionale sulla procreazione assistita. La coppia
leccese si era rivolta al Cecos dopo sei anni di matrimonio senza prole. La
donna, che ha 24 anni, è risultata sana; al marito, un geometra di 31 anni, è stata
diagnosticata un' eiaculazione "retrograda" provocata da un diabete
mellito giovanile. Fra le complicazioni di questa malattia, infatti, vi può
essere l'alterazione di alcuni nervi della prostata e delle cosiddette
vescichette seminali che contengono il liquido spermatico: la conseguenza è una
mancata contrazione della loro muscolatura durante l'eiaculazione. Lo sperma,
invece di uscire all'esterno, torna indietro nella vescica. Ecco il motivo
dell'incapacità a concepire. Si trattava allora di recuperare gli spermatozoi
dalle urine e utilizzarli per un'inseminazione artificiale. “I primi dati sulla possibilità di ottenere
gravidanze in casi del genere con le tecniche di inseminazione artificiale
- ha commentato il dottor Coppola - risalgono
al 1973. Con l' avvento delle nuove metodiche di preparazione del liquido
seminale nei concepimenti assistiti, sono state notevolmente migliorate le
possibilità di recuperare dalle urine spermatozoi mobili e vitali, che mantengano
cioè la capacità di fecondare l' ovulo. Così abbiamo potuto risolvere anche il
problema dell'eiaculazione retrograda". Una volta ottenuti gli
spermatozoi, si trattava di introdurli nell'utero della madre al momento
giusto. Il ciclo mestruale della donna è stato seguito con l'ecografia: l'ovulazione
è avvenuta fra il quattordicesimo e il quindicesimo giorno e l'inseminazione è
stata praticata il quindicesimo e il sedicesimo giorno, nel maggio scorso. In
entrambi i casi sono stati utilizzati circa 22 milioni di spermatozoi: un
numero sufficiente, come confermato dal risultato, perché avvenisse il
concepimento. La gravidanza sta procedendo normalmente, senza particolari
problemi; il parto dovrebbe avvenire entro cinque mesi.