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NAPOLI: la sedia della fertilità

Chiesa di Santa Maria Francesca.

QUARTIERI SPAGNOLI, una processione di donne per la "sedia della fertilità"
di Fuani Marino  03 agosto 2009
 



NAPOLI - Nell’era delle inseminazioni artificiali e delle fecondazioni assistite c’è ancora chi si affida alla divina provviden­za. Nei quartieri spagnoli sono in pochi a non conoscere la storia di Santa Maria Francesca, la santa della famiglia e della vi­ta, il cui culto è strettamente legato alla maternità. In vico «Tre re a Toledo», a un pas­so dalla caotica via Roma, salta subito agli occhi la lunga processione di donne che ogni giorno visita la Chiesa intitolata alla santa e l’adiacente abitazione, al numero 13, dove quest’ultima visse per ben 38 an­ni. Mentre al pianterreno si tiene messa quotidianamente, e nella Cappella ci si può inginocchiare davanti alle spoglie del­la santa francescana, salendo una stretta rampa di scale si accede all’appartamento, meta di un singolare pellegrinaggio. En­trando nella casa santuario non è difficile indovinare a quale ragione sia legato il cul­to della devota.
"Sono tre secoli che le donne vengono in visita qui. Ne ho viste arrivare da tutta Europa, e anche dall’America, Argen­tina, Brasile, per sedersi sulla seggiola do­ve Santa Maria Francesca passò gli ultimi anni della sua vita a pregare», spiega Suor Luisa, che accoglie le fedeli donando loro rosari e santini in cambio di offerte. La se­dia dei miracoli si scorge nel secondo am­biente, ricoperta da un liso panno di lana. Ma per sedervisi bisogna attendere il pro­prio turno nell’ingresso principale, dove la sua immagine è circondata da un vero e proprio 'parato' di coccarde e nastri di bambini e bambine nati grazie alle sue pre­ghiere. Ci sono foto, letterine, e fra i nomi ricamati sui cuscinetti, si notano molte omonime - Francesca e Maria Francesca - come dimostrazione che quelle vite sono in tutto e per tutto dedicate alla santa com­patrona di Napoli. Tante le ragazze e don­ne che attendono in fila. Una confessa sot­tovoce: "Per venire ho approfittato della pausa pranzo dall’ufficio. Spero davvero che la mia richiesta sia esaudita". La pro­cessione si svolge ogni giorno: le fedeli si seggono una per volta sulla sedia spiegan­do il motivo della propria venuta a Suor Giuliana, che con un reliquario contenen­te una vertebra e una ciocca di capelli del­la santa, ne sfiora il ventre. Chi non può ringraziare tornando di persona, lo fa per posta; ma il mito di Santa Maria Francesca dilaga anche sul web, con interi forum al femminile dove pregare online e appellar­si al miracolo per avere un figlio, anche do­po molteplici tentativi.


FONTE:
CORRIERE DEL MEZZOGIORNO


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