SESSO & INTERNETdi Valeria Randone - Psicosessuologa Il panorama sessuale, negli ultimi decenni, si è molto modificato, l’accesso immediato alla pornografia, tramite internet, si è sempre più sostituito all’utilizzo dell’erotismo, come amplificatore del piacere, creando un minore spazio mentale all’immaginario e, maggiore afflusso di immagini a chiaro contenuto pornografico. Uomini e donne utilizzano internet con modalità differenti, mentre gli uomini, in generale, hanno un rapporto ludico con la tecnologia, per le donne il rapporto è di tipo compensatorio e consolatorio. I rapporti on line, per l’universo maschile, rinforzano l’atavico bisogno di espandere i propri territori di conquista, la loro capacità di seduzione e sfociano spesso in autoerotismo e/o incontri sessuali, dal consumo immediato e soprattutto senza grandi quote d’angoscia e coinvolgimento emozionale. Per l’universo femminile, la frequentazione di chat a contenuto erotico, sopperisce nella maggior parte dei casi, ad insoddisfazioni di tipo sentimentale e sessuale. Una caratteristica comune delle nuove “relazioni” instaurate sul web, è l’immediatezza, la semplicità, la velocità dei contatti e soprattutto l’assenza del corpo. Sono relazioni, senza intimità corporea, senza odori, umori, sapori, ansia da prestazione o necessità di dover dimostrare di essere all’altezza delle richieste della partner. Gli scenari del cyber sex, sono caratterizzati da una totale disinibizione, da un approccio immediato, senza faticose mediazioni e, soprattutto da un impatto visivo estremamente forte. La rete offre la possibilità di identità sessuali alternative o comunque ambigue. L’eros telematico, permette l’utilizzo di nickname appartenenti al sesso opposto o comunque poco definiti, in termini di identità sessuali. La
sessualità nell’epoca di internet, gode veramente di buona salute?
L’eros trae vantaggi da una stimolazione visiva immediata e sostitutiva
della fisicità e corporeità, oppure lenisce insicurezze, frustrazioni
ed ansie? La mancanza della fisicità ed olfattività del linguaggio on-
line, in realtà crea un “autismo tecnologico”, una condizione di
solitudine affettiva, di mancanza dell’incontro con l’altro. Credo che
si tratti di una sessualità consumistica, quasi bulimia, intrappolata
in uno schema lineare, concentrato sul soddisfacimento del piacere
istantaneo, e soprattutto scevro dal vero erotismo. |