Fecondazione "fai da te" con sperma acquistato onlineSi acquista online. Come un qualsiasi prodotto. È lo sperma di un donatore per donne sole o per coppie infertili. Si sceglie il donatore e si procede all'acquisto. Su un forum spesso si può contattare il donatore stesso, si possono avere informazioni su di lui, il colore dei capelli, quello degli occhi. E c'è anche chi mette online le foto dei bambini nati dalla propria donazione. L'idea è nata ad un'azienda olandese. La Babydonors si propone come intermediario fra le donne che hanno bisogno di spermatozoi o di ovuli per la fecondazione assistita e i donatori. Il prezzo di questa intermediazione è di 2.500 euro ed include analisi su ovuli e sperma che vengono inviati alla clinica o all'ospedale indicato dalla coppia o dalla donna. Un'iniziativa analoga è stata lanciata da più di un anno nel Regno Unito dalla ditta inglese “ManNotIncluded”, che proprio la settimana scorsa ha annunciato la nascita del primo bambino nato da uno spermatozoo venduto su internet. Ma non basta. In California esiste una banca del seme che permette l'acquisto con carta di credito di sperma, dopo aver scelto il donatore in base al colore degli occhi, dei capelli e dell'origine etnica. E per ogni donatore si possono conoscere l'occupazione, le malattie e l'eventuale anno di morte di genitori, fratelli e nonni. Anche inDanimarca esiste un sito simile dove è possibile ascoltare un audio caricato dallo stesso donatore e le sue foto da piccolo e a 25 anni, pagando 25 euro. Tutti questi siti chiedono di indicare un ospedale o una clinica dove inviare il “materiale”. Ma se la clinica è inventata e l'indirizzo di destinazione in realtà è un'abitazione privata lo sperma arriva comunque a destinazione, inserito dentro uno specifico contenitore con azoto liquido. Ed è a questo punto che qualche coppia o qualche donna decide di praticare una fecondazione fai-da-te, soprattutto in Italia dove la fecondazione assistita eterologa (cioè con donatore estraneo alla coppia) non è ammessa. “La riuscita di un'inseminazione fai-da-te è piuttosto improbabile”, spiega Claudio Manna, ginecologo esperto in medicina riproduttiva e direttore del centro Genesis di Roma. “I motivi sono vari. In primo luogo la donna deve sapere con precisione se in un determinato momento è fertile o no. E questo è possibile comprenderlo con precisione solo attraverso una serie di controlli fatti da uno specialista. In secondo luogo, la quantità di sperma contenuta nella paillette è molto piccola e molto probabilmente insufficiente per una buona riuscita di un'inseminazione intravaginale”. Tuttavia, non c'è solo il rischio che questi tentativi comunque costosi finiscano in un totale fallimento. “I rischi legati all'impiego di sperma acquistato sul web possono essere elevatissimi”, prosegue Manna. “Questo tipo di pratica non rende immuni dalle classiche malattie sessualmente trasmissibili come l'HIV e l'Epatite C”. Nel rarissimo caso nel quale dovesse avvenire la fecondazione esistono inoltre, “rischi di tipo genetico per il nascituro, in quanto non sono stati possibili screening relativi alle malattie genetiche come la fibrosi cistica, la beta-talassemia e altre patologie legate all'origine etnica”, conclude il ginecologo romano. “Non c'è infatti modo di verificare il curriculum e la correttezza del centro a cui la donna ha fatto riferimento sul web”, spiega infine Augusto Semprini, immunologo riproduttivo, responsabile dell'omonimo studio a Milano.
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