NARDO' -
E' una storia che merita di essere raccontata perché c'è chi, anche in
un paese del Salento, riesce a diventare un punto di riferimento a
carattere nazionale prima e internazionale poi. E' una questione di
volontà, dunque. Sorge in provincia di Lecce il primo centro italiano
di diagnosi e terapia dell’infertilità maschile ad aver raggiunto gli
elevati standard qualitativi ed organizzativi richiesti dalla Società
Italiana di Andrologia (SIA).
Il
Centro TECNOMED di Nardò, infatti, ha ottenuto il rilascio del primo
Certificato di Qualità di II livello per i centri di Andrologia
specializzati nella Diagnosi e Terapia dell’Infertilità Maschile e
delle Malattie Sessualmente Trasmesse.
La
certificazione SIA è avvenuta dopo la verifica ispettiva della CERSOI
(ente preposto ed autorizzato alla verifica) e la valutazione dei
requisiti professionali del Centro TECNOMED ad opera di un collegio di
esperti nominati direttamente dalla Società Italiana di Andrologia.
Attraverso
questa iniziativa, la SIA ha voluto avviare un processo di
identificazione di tutti quei centri italiani di Andrologia che
svolgono un’attività di assistenza conforme agli standard scientifici
internazionali, ma soprattutto sicura e soddisfacente per il paziente.
“Questo
riconoscimento è motivo di orgoglio per me e per tutti i miei
collaboratori”, spiega il Prof. Lamberto Coppola, andrologo, ginecologo
e direttore del Centro TECNOMED, che si dedica al problema
dell’infertilità maschile da oltre 30 anni, sin dagli albori della
specialità andrologica in Italia, seguendo e partecipando in prima
persona all’evoluzione scientifica della materia.
“Agli
inzi della mia carriera non è stato facile sviluppare questa attività
al sud, nel Salento in particolare, dove le patologie sessuali e
riproduttive dell’uomo vengono ancora oggi vissute con vergogna,
rassegnazione e spesso considerate non degne di cure. Ancora oggi sono
pochi i salentini che si rivolgono all’andrologo con la stessa
naturalezza con cui le donne si rivolgono al ginecologo. Quelli che lo
fanno preferiscono ricorrere al turismo sanitario e percorrere
centinaia di chilometri per raggiungere centri lontani pur di non
affrontare il problema con il proprio medico curante e di non farsi
vedere nella sala d’aspetto di un centro andrologico di provincia. Oggi
questa mentalità sta cambiando, soprattutto tra i più giovani i quali
richiedono spontaneamente un consulto all’andrologo anche in assenza di
patologie riproduttive, magari solo per ricevere qualche consiglio
sulla sessualità. Da qualche anno, inoltre, abbiamo osservato un
turismo sanitario inverso, dovuto al fatto che molti pazienti giungono
al nostro Centro non solo da regioni limitrofe alla Puglia, ma anche da
regioni lontane quali Lazio, Emilia Romagna, Lombardia. Questo dato è
da mettere certamente in relazione agli elevati standard assistenziali
che abbiamo raggiunto nella diagnosi e terapia dell’infertilità
maschile e che oggi ci vengono riconosciuti a livello istituzionale
anche dalla Società Italiana di Andrologia.”
“Il
merito di tutto questo – spiega ancora Coppola - è anche di tutti i
miei validissimi collaboratori (medici, biologi, tecnici, informatici
ed amministrativi) i quali hanno scelto di investire la propria vita
professionale a Nardò, alla periferia delle comunità scientifica
nazionale. Con la quotidianità del nostro operato abbiamo dimostrato e
confermato che il nostro Centro, pur essendo localizzato a sud
dell’Europa, rappresenta un punto di riferimento per i pazienti e per
tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Prima
ancora della SIA, il Centro TECNOMED aveva già ottenuto il
riconoscimento istituzionale dalle Facoltà di Scienze Biologiche
dell’Università del Salento e dell’Università di Siena per la qualità
della propria attività di ricerca in campo andrologico. Le due
Università, infatti, collaborano già da molti anni insieme con il
Centro di Nardò per la formazione pre e post laurea dei giovani biologi
interessati alla ricerca nel campo della medicina e biologia della
riproduzione umana. Questa collaborazione ha portato alla realizzazione
di diversi progetti di ricerca ed alla pubblicazione di numerosi
articoli scientifici, anche su riviste internazionali.
In
un momento in cui la ricerca scientifica e l’assistenza ai pazienti
vengono messe a dura prova dalla cronica mancanza di fondi pubblici,
dalla Puglia emerge un florido esempio di buona sanità e di impegno
nella ricerca. |